Genere: Azione
Produttore: Capcom
Sviluppatore: Blue Castle Games
Distributore: Halifax
Data uscita: 2010
Agli albori dell’odierna next–gen la software house nipponica Capcom, considerata da sempre vera e propria maestra per quanto concerne sviluppo e produzione di opere espressamente dedicate all’universo degli zombie, decise di lanciare sul mercato, quasi in concomitanza con l’arrivo della piattaforma di gioco Xbox 360, un nuovo brand. Malgrado fossero proprio i “non morti” a recitare la parte del leone, Dead Rising, distaccandosi dal corposo filone dei survival horror che si prendevano troppo sul serio, riuscì ad imporsi per merito del dissacrante humor che pareva permeare qualsiasi situazione di gioco. Riusciranno gli sviluppatori a migliorare un prodotto dal così elevato potenziale? Scopriamolo insieme.
Novità sul fronte sviluppoA distanza di circa quattro anni dall’illustre predecessore, Dead Rising 2, atteso su PC, PS3 ed Xbox 360 al termine dell’anno fiscale in corso (coincidente con Marzo 2010), ambisce ad ampliare e rifinire le meccaniche cardine dell’episodio originale. Sostanzialmente, il primo capitolo andava a configurarsi come un action game caratterizzato da estrema libertà d’azione, che proiettava il giocatore all’interno di un centro commerciale (l’ormai celebre Willamatte Mall) infestato da orde di famelici zombie. Nei panni del reporter Frank West era vostro compito scoprire quali misteri si celassero dietro la terribile infezione, ma soprattutto sopravvivere all’inferno creato per l’occasione dagli sviluppatori.
Sorprendentemente, il team responsabile di questa seconda iterazione della serie non sarà lo stesso dell’originale Dead Rising. Non è ancora nota la ragione per cui madre Capcom abbia deciso di affidare lo sviluppo di un franchise così importante ai ragazzi canadesi di Blue Castle Games (conosciuti principalmente grazie a produzioni incentrate sul mondo del baseball), ma le recenti dichiarazioni del producer Kenji Inafune fanno sperare decisamente per il meglio.
Innanzitutto, la prima introduzione degna di nota riguarderà un nuovo protagonista: il buon vecchio West si farà infatti da parte, surclassato in questo seguito dal tamarro Chuck Greene, ex campione di motocross e stuntman di successo. Sfondo delle turbolente vicissitudini del nostro personaggio sarà l’inedita Fortune City, piccola cittadina simile a Las Vegas, la cui estensione territoriale risulta nettamente maggiore rispetto a quella del Willamatte Mall. Andando nello specifico, Inafune ha confermato che le dimensioni della nuova location supereranno di circa tre volte quelle dell’ambientazione precedente, con ovvie quanto scontate ripercussioni dal punto di vista del puro gameplay.
Infatti, se pietre miliari del survival horror come l’aberrante Silent Hill o il grottesco Siren riuscivano a mostrare su schermo solo una scarsa decina di creature alla volta, Dead Rising controbatteva con oltre cinquecento modelli poligonali in movimento simultaneamente. Un risultato decisamente eccezionale che tuttavia impallidisce se raffrontato a ciò che i ragazzi di Blue Castle sono riusciti a creare: un nuovo motore di gioco proprietario, un software in grado di supportare al meglio le peculiarità del prodotto e la possibilità concreta di ammirare un’immensa orda composta da settemila “non morti”.
L'arte del fai da teIn realtà le situazioni con settemila zombie a troneggiare su schermo saranno assai rare, solitamente infatti il quantitativo di avversari in contemporanea dovrebbe attestarsi tra le cinque e le seimila unità, seppur presenti in numero minore grazie ad alcuni stratagemmi appositamente creati dagli sviluppatori.
Fondamentalmente il gameplay rimarrà praticamente invariato, proponendo la medesima esperienza offerta dall’originale ma con tutt’una serie di migliorie a corredo: Chuck, proprio come Frank, dovrà brandire le armi improvvisate più disparate, che andranno da “terrificanti” chitarre a “letali” manici di scopa fino alla celebre testa d’alce impagliata, capace di caricare ed incornare gli zombie ostili. Ma non solo, il nostro alter ego potrà infatti combinare diversi oggetti al fine di generare veri e propri strumenti di morte inediti: che ne direste di un ramo di pagaia alla cui estremità è fissata una motosega? O di una bombola di propano ricoperta da spuntoni metallici pronti ad esplodere? Non mancheranno inoltre neanche le classiche armi da fuoco. Sebbene gli uomini di Capcom abbiano preferito tenere chiusa la bocca in merito alla questione “creazione oggetti”, il buon Inafune ha confermato che lo scomodissimo sistema di salvataggio ad un solo slot verrà sostituito da uno decisamente più flessibile.
A dispetto dell’elevatissimo quantitativo di avversari su schermo, a livello prettamente tecnico Dead Rising 2 si comporterà abbastanza bene. Il sopra citato motore proprietario dovrebbe gestire con estrema nonchalance tanto le animazioni quanto le routine comportamentali dei “non morti” e anche se ad oggi è possibile riscontrare qualche rallentamento nelle fasi più concitate, non vi è nulla che faccia gridare allo scandalo. La palette cromatica appare sin da ora sicuramente variegata: spenti colori freddi s’alterneranno a tonalità ben più vivaci, merito di un eccellente comparto textures coadiuvato per l’occasione da una quantità poligonale decisamente generosa.
Degno di menzione risulta infine il sistema dedicato allo smembramento degli zombie: quando danneggerete un nemico, che sia con un’arma bianca o da fuoco, le ferite riportate dal malcapitato di turno risulteranno ben visibili sul corpo, senza dubbio un notevole tocco di classe.
Le premesse per un seguito di successo vi sono tutte, sarà importante però valutare quali e quante risulteranno le reali variazioni rispetto ad un gameplay indubbiamente accattivante ma che alla lunga potrebbe rivelarsi poco attraente verso chi predilige approcci più profondi.
